Saladino - Cavalieri Medievali

Vai ai contenuti

Menu principale:

Saladino

Cavalieri 11 - 15
Saladino



La disastrosa sconfitta subita dall'imperatore bizantino Manuele Comneno a Miriocefalo (17 settembre 1176) a opera del sultano selgiuchide Qihch Arslan II aveva allontanato dall'orizzonte del Saladino, sultano d'Egitto e di Siria, il rischio di scontrarsi con il più potente esercito cristiano del Vicino Oriente, e lo lasciava libero di volgersi contro Outremer, come veniva chiamata l'entità politica crociata. Il 18 novembre 1177 il Saladino attraversò la frontiera dell'Egitto, deciso a sferrare un improvviso attacco lungo la costa palestinese. I Templari mobilitarono tutti i cavalieri disponibili dell'ordine per difendere Gaza, ma l'esercito musulmano marciò direttamente su Ascalona. Il diciassettenne re di Gerusalemme Baldovino IV, malato di lebbra e appena ripresosi da un attacco di malaria, si precipitò verso Ascalona con le truppe che era riuscito a raccogliere, 500 cavalieri in tutto, e con il vescovo di Betlemme che portava la reliquia della 'Vera Croce', ed entrò nella città fortificata poco prima che giungesse il nemico. Baldovino aveva ordinato che ogni uomo del regno in grado di portare armi lo raggiungesse, ma i rinforzi vennero intercettati e fatti prigionieri dal Saladino. Il sultano decise allora di lasciare un piccolo contingente per bloccare il re ad Ascalona e proseguì con il resto delle forze verso Gerusalemme, sicuro di non incontrare ostacoli sulla sua strada. Il coraggioso Baldovino riuscì a inviare un messaggio ai Templari, chiedendo loro di lasciare Gaza e di portargli aiuto; quando essi furono vicini si aprì un varco tra gli assedianti, il re uscì da Ascalona e risalita la costa piegò verso l'interno in cerca del nemico, con cui prese contatto il 25 novembre a Mont Gisard, presso Ramla.

 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu