Cavaliere Lombardo - Cavalieri Medievali

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Cavaliere Lombardo

Cavalieri 16 - 20
Cavaliere Lombardo



Nei primi decenni del Trecento un gran numero di mercenari aveva già avuto modo di venire in Italia al servizio di principi e di imperatori (come per esempio Enrico VII), e finite le ostilità aveva deciso di rimanervi, organizzandosi in associazioni o 'compagnie' che facevano capo a un comandante di provata qualità, e offrendo i propri servigi a signori o a liberi Comuni. Le oligarchie dominanti nei Comuni e le Signorie, d'altra parte, trovarono molto conveniente e opportuno disarmare le milizie cittadine e affidare il servizio armato a chi non aveva alcun interesse nella conduzione dello Stato. La frammentazione politica alimentava tra i vari Stati rivalità che sfociavano in guerre di breve durata ma molto frequenti: l'Italia divenne così per le compagnie di ventura una specie di 'Paese di Cuccagna'. Le compagnie venivano assoldate con un minuzioso contratto chiamato 'condotta', da cui derivò il termine di condottiero dato alloro comandante. I mercenari, spesso di una stessa nazionalità, si univano in gruppi di carattere omogeneo, e questo determinava il modo di combattere delle truppe: da un lato ne facilitava la comunicazione e dall'altro ne aumentava l'efficacia in combattimento. In effetti, i membri delle compagnie di ventura erano uniti da un forte legame di cameratismo e dopo anni di esperienza condivisa erano ben addestrati nella realizzazione delle tattiche di guerra. In un primo tempo le decisioni erano prese da un organo collegiale formato dal capitano e dai suoi luogotenenti, ma in seguito il condottiero assunse poteri quasi illimitati, con diritto di vita e di morte sui suoi uomini.

 
 
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