Cavaliere Ungherese - Cavalieri Medievali

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Cavaliere Ungherese

Cavalieri 56 - 60
Cavaliere Ungherese



Nel 1241 il regno di Ungheria, retto dalla dinastia degli Arpad, subì i brutali attacchi delle orde mongole di Batu khàn che devastarono la grande pianura, mettendo a ferro e fuoco l'intero Paese. L'evento segnò così profondamente gli Ungheresi che ancora oggi, per indicare ogni sorta di calamità, utilizzano il termine tatarjaras, 'invasione dei Tartari'. Dopo la disfatta sulle rive del fiume Sajo, re Béla IV fu costretto a trovare rifugio in Dalmazia (a Traù e Spalato) e poté fare ritorno in Ungheria solo quando le truppe mongole si ritirarono in seguito alla morte del gran khan Ògodei, che rendeva necessario il rientro di Batti a Karakorum. Una volta ritornato in patria, Béla IV si dedicò alla ricostruzione del Paese ma non riuscì a frenare lo sviluppo del sistema feudale in seno allo Stato né tanto meno poté revocare i privilegi concessi ai magnati (barones) e alla piccola nobiltà dal padre e predecessore Andrea II con la Bolla d'oro del 1222. Per porre un freno al potere dell'aristocrazia feudale, Béla decise allora di appoggiarsi ai Cumani, una popolazione di origine turca giunta in Ungheria dalle steppe asiatiche sotto la pressione mongola. A suggellare la nuova alleanza, fu celebrato il matrimonio tra suo figlio, il futuro Stefano V, e la principessa cumana Elisabetta. Il breve regno di Stefano V (1270-72), che in precedenza era stato proclamato principe di Transilvania e signore dei Cumani, fu caratterizzato dal tentativo di tenere a distanza l'arrogante aristocrazia magiara con una suddivisione delle cariche militari tra i Cumani, che finirono per costituire una specie di armata personale del sovrano, allestita in funzione antinobiliare.

 
 
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