Cavaliere Bizantino - Cavalieri Medievali

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Cavaliere Bizantino

Cavalieri 31 - 35
Cavaliere Bizantino



Nell'Impero bizantino, spesso impegnato in guerre su più fronti, l'esercito ebbe sempre un ruolo importante. Il basiléus Costantino VII (913-959), che pure era un antimilitarista convinto, al riguardo ebbe a dire: “L'esercito è per lo Stato ciò che la testa è per il corpo; trascuratelo e lo Stato sarà in pericolo”. L'esercito bizantino era organizzato in corpi d'armata, o temi, stanziati nelle varie province. A capo di ogni tema (termine che poi indicò la suddivisione militare-amministrativa dell'Impero) c'era uno stratega nominato dall'imperatore e investito di pieni poteri militari e civili. Distinti dalle truppe che costituivano l'organico stabile del tema, erano invece gli akritai o difensori di frontiera, di stanza in postazioni fortificate e in fortini lungo tutti i confini minacciati. Vi erano poi le truppe scelte, dislocate a Costantinopoli e dintorni, che costituivano i tagmata (reggimenti), guidati dai domestikoi; ai più importanti tagmata spettava il compito particolare di sorvegliare il palazzo imperiale oppure, in caso di guerra, il quartier generale dell'imperatore. La guardia del corpo dell'imperatore, tuttavia, era la betaireia, letteralmente 'la scorta', composta in gran parte di mercenari stranieri il cui impiego diventò assai diffuso in tutto l'esercito a partire dall'epoca dei Comneni, costituendo alla lunga un peso eccessivo per le casse dello Stato. Teodoro II Lascaris, basiléus dal 1254 al 1258 e valoroso generale, accarezzò il progetto di formare un esercito 'non di Turchi, Italiani o Serbi, ma solo di Greci'; tuttavia la sua prematura morte dovuta a un attacco di epilessia pose fine alla realizzazione di un'armata nazionale.

 
 
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