Cavaliere Italiano - Cavalieri Medievali

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Cavaliere Italiano

Cavalieri 36 - 40
Cavaliere Italiano



Il 9 agosto 378 nei pressi di Adrianopoli, l'odierna città turca di Edirne, la cavalleria pesante dei Visigoti di Fritigerno, con l'aiuto di contingenti ostrogoti, alani e unni, sbaragliò le legioni dell'imperatore Valente, che in quella battaglia trovò la morte. L'evento ebbe un considerevole impatto sull'opinione pubblica romana e, in seguito, gli storici lo descrissero come la disfatta di un'armata di fanti contro un esercito di cavalieri (sebbene, in realtà, ci fossero cavalieri su entrambi i fronti e inoltre tra i barbari ne combattessero alcuni anche appiedati) cosa che decretò l'inizio dell'età della cavalleria che per oltre mille anni avrebbe deciso le sorti di numerose battaglie. Così anche le tecniche di combattimento, l'equipaggiamento e le unità dell'esercito romano, ormai costretto a confrontarsi di frequente coi popoli delle steppe, subirono ben presto le necessarie modifiche e migliorie. L'avvicendamento della cavalleria sulla fanteria si svolse, in ogni caso, con gradualità e l'esercito del re degli Ostrogoti Teodorico il Grande (474-526) fu tra i primi a sperimentarne l'efficacia, anche se non sempre con esito positivo. Nella celebre battaglia di Tagina (Gualdo Tadino), per esempio, le truppe bizantine, guidate dall'eunuco Narsete, si opposero con successo all'irruenta ma disordinata cavalleria ostrogota e riuscirono a uccidere il 'nefandissimo' Totila (552) La battaglia decretò la fine del dominio goto in Italia e l'inizio di quello bizantino. Una quindicina d'anni più tardi, però, un altro popolo di cavalieri delle steppe, i Longobardi, abban-donò, pressato dagli Avari, la pianura pannonica dove si era insediato e, sotto la guida di Alboino, valicò le Alpi (568) e dilagò nella penisola, occupando in breve tempo Milano.

 
 
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