Cavaliere di Antiochia - Cavalieri Medievali

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Cavaliere di Antiochia

Cavalieri 6 - 10
Cavaliere di Antiochia



Nato dalle nozze di Roberto il Guiscardo (l''astuto') con Alberada di Buo­nalbergo e battezzato con il nome di Marco, Boemondo d'Altavilla (1051 ca--1111) fu così soprannominato dal padre in ricordo di un leggen­dario gigante (Buamundus gigas). Anna Comnena, che ebbe modo di conoscerlo, lo descrive appunto di statura oltre il normale, con spalle larghe e fianchi stretti, ca­pelli biondi e occhi azzurri; benché ci fosse qualcosa di duro nel suo sguardo e di sinistro nel suo sorriso, agli occhi della principessa bizantina, che pure lo odiava, appariva come un uomo affascinante. Boemondo accompagnò il padre nelle sue campagne militari nei Balcani contro l'Impero bizantino, ma alla sua morte (1085) si ritrovò escluso dall'eredità, poiché il Guiscardo aveva designato il figlio minore Ruggero Borsa (nato dalla seconda moglie Sichelgaita), che si fece acclamare duca potendo contare anche sull'aiuto dello zio Ruggero di Sicilia. Boemondo prese allo­ra le armi contro il fratellastro, fino a trovare un accordo che gli assicurava il dominio della Puglia sudoccidentale per cui cominciò a essere chiamato anche Boemondo di Ta­ranto. Nel 1096, mentre con i due Ruggeri (fratellastro e zio) poneva sotto assedio la ribelle Amalfi, ri­mase impressionato dal passaggio degli entusiasti, crociati francesi e, comprendendo l'importanza del movimento e i vantaggi che da esso avrebbe potu­to trarre, annunciò teatralmente la sua partecipa­zione alla crociata: davanti al suo esercito riunito si tolse il prezioso mantello scarlatto e lo strappò per far­ne croci per i suoi capitani, e i suoi vassalli si affrettaro­no a seguirne l'esempio. I motivi della decisione, a pre­scindere dalla dubbia spinta religiosa, vanno ricercati nel fatto che dietro alla crociata Boemondo intravedeva schiudersi nel Levante le opportunità di fare quelle conquiste che gli erano precluse nell'Italia meridionale e a cui ambiva per poter esercitare un maggiore potere.

 
 
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