Cavaliere Castigliano - Cavalieri Medievali

Vai ai contenuti

Menu principale:

Cavaliere Castigliano

Cavalieri 6 - 10
Cavaliere Castigliano



Fin dall'alba della reconquista la società dei regni ibero-cristiani del nord ap­pariva modellata sulle necessità militari, con una preminenza sempre più ac­centuata della cavalleria rispetto alla fanteria, che pure in precedenza aveva svolto un importante ruolo difensivo. Innanzitutto c'era la cavalleria delle milizie particolari, delle guardie del corpo che costituivano la 'masnada' del re (militia pa­latii) o di qualche signore; accanto a questi guerrieri professionisti si ponevano gli infanzones, discendenti della nobiltà di sangue visigota, provvisti di benefici dai so­vrani o alloro servizio come vassalli. Ma l'istituzione più originale era la cosiddet­ta caballeria villana, composta di piccoli proprietari e di liberi affittuari che in cambio dell'esenzione fiscale si impegnavano a procurarsi e a mantenere a proprie spese armi e cavallo e a servire in guerra come cava­lieri. Ogni uomo libero aveva l'obbligo di rispondere alla leva militare generale (fonsado) finalizzata a una spedizione bellica di grande portata pro­grammata con anticipo (hueste: esercito) e agli . ordini diretti del sovrano. Ci poteva poi essere una convocazione d'emergenza, in genere per scopi di­fensivi (apellido, dal latino appellare, chiamare), op­pure la richiesta di partecipare a un raid nel territorio di al-Andalus (algarada, in Castiglia e Aragona ca­balgada). Con il tempo l'obbligo delfonsado si tra­sformò per chi non poteva equipaggiarsi come ca­valiere in una tassa sostitutiva, la fonsadera, che li­berava dall'obbligo di servire in armi. A fronte di queste persone che pagavano per non combattere, molti cavalieri provenienti da diverse regioni del­l'Occidente, ansiosi di mostrare il loro valore e di fare fortuna, parteciparono alla reconquista, grazie agli appelli e agli incoraggiamenti dei Papi che la propugnarono come una specie di crociata.

 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu