Cavaliere Francese - Cavalieri Medievali

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Cavaliere Francese

Cavalieri 1 - 5
Cavaliere Francese



Le fonti medievali sono concordi nel sottolineare il ruolo preponderante svolto nelle guerre dalla cavalleria rispetto a quello di fanti, arcieri e specialisti degli assedi (tra cui gli ingegneri, cioè gli specialisti degli ingegni o macchine da guerra), che pure dovevano avere una certa importanza. La tattica prediletta della cavalleria pesante consisteva nella carica frontale, che aveva come scopo principale quello di provocare il panico negli avversari e di costringerli a fuggire disordinatamente. Veniva generalmente effettuata dopo una 'preparazione' da parte degli arcieri e dei balestrieri. I cavalieri erano raggruppati su 3-5 ranghi, in file o squadre di 20-30 cavalieri; l'insieme di più squadre formava un 'battaglione' (un esercito ne contava 3-4). Le squadre abbassavano insieme le proprie lance e caricavano in ordine serrato, lavorando di sprone per accelerare costantemente fino all'urto frontale. L'adozione della tecnica della carica a lancia tesa (che assicurava una grande forza di penetrazione) e la necessità di proteggersi dal crescente uso di frecce e verrettoni contribuirono all'evoluzione dell'armamento difensivo, che culminò nel XV secolo con la comparsa della grande armatura bianca (o armatura da uomo d'armi): un'armatura completa formata da parti rigide articolate, che offriva una massima protezione in cambio di un considerevole incremento del peso (in tutto circa 25-30 kg, quella da giostra pesava ancora di più). Rinforzata nella parte sinistra, questa armatura rendeva di fatto inutile lo scudo; il cavaliere era corazzato da capo a piedi, dal casco a visiera fino alle calze. Bersagli prediletti dagli arcieri, anche i cavalli avevano la loro protezione, e la testa era difesa da un frontale metallico; coperte e armature da cavallo rendevano necessario l'uso di speroni sempre più lunghi.

 
 
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