Herzog Heinrich von Breslau - Cavalieri Medievali

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Herzog Heinrich von Breslau

Cavalieri 51 - 55
Herzog Heinrich von Breslau



Per secoli la guerra fu la principale attività della cavalleria e la sua vera ragione d'essere: i testi medievali brulicano di racconti di battaglie e di scontri armati in cui i cavalieri sono i protagonisti principali. Spesso i combattimenti collettivi, caratterizzati dalla carica a lancia tesa, erano preceduti da scontri più limitati, vicini alla singolar tenzone. Il generale clima di violenza e di insicurezza portò la Chiesa a porvi rimedio con quelle che chiamiamo 'istituzioni di pace', pace di Dio e tregua di Dio, con cui veniva regolamentata la guerra e veniva sottolineato il carattere sacro di alcuni giorni, nei quali non si poteva combattere, pena l'anatema, l'esilio o il pellegrinaggio a Gerusalemme. La Chiesa cercò anche di incanalare la violenza dei milites indirizzandoli verso guerre esterne, dichiarate sante come nel caso delle crociate, e quindi ampiamente giustificate da un punto di vista religioso. L'evoluzione della posizione della Chiesa (principale fonte di ideologia nel Medioevo) di fronte alla guerra, dal rifiuto totale alla sua accettazione e infine alla promozione della guerra santa, influenzò l'etica guerriera e contribuì alla formazione dell'ideale cavalleresco.
Benché quasi costantemente impegnati nella guerra, i cavalieri morivano relativamente di rado nei combattimenti, a causa di alcuni fattori concomitanti: la qualità del loro armamento difensivo, la concezione tutto sommato Iudica della guerra cavalleresca e il codice deontologico che voleva che un cavaliere risparmiasse il rivale vinto. Nel Tardo Medioevo si diffuse il duello d'onore, derivato dal combattimento singolare dei campioni nel 'giudizio di Dio' (ordalia): ai cavalieri lo scontro armato appariva la normale procedura per regolare una disputa, sia a livello individuale che collettivo.

 
 
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