La battaglia del Rosebud - Indiani d'America

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La battaglia del Rosebud

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17 giugno 1876

Durante la campagna indiana del 1876 contro gli indiani Lakota e Cheyenne del Powder il generale George Crook ebbe un ruolo predominante, guidando tre colonne in altrettanti momenti diversi. Crook si mise in movimento con le sue truppe il 29 maggio in direzione nord, partendo da Fort Fetterman, nel Wyoming, diretto verso il territorio del Powder, dove riteneva fosse accampato il grosso degli indiani di Toro Seduto. Altre due colonne erano dirette in quei luoghi, quella del generale John Gibbon e quella del generale Alfred Terry, con il reggimento di George Armstrong Custer come punta di lancia. La colonna di Crook era però la più forte e superava le forze combinate delle altre due. Il colonnello William Royall comandava quindici compagnie di cavalleria, dieci del 3° Cavalleria e cinque del 2° Cavalleria; il colonnello Alexander Chambers guidava tre compagnie del 9° Fanteria e due del 4° Fanteria. lncluso il comando della spedizione il totale della forza a disposizione di Crook ammontava a cinquantuno ufficiali e mille soldati. I rifornimenti erano assicurati da un convoglio di centosei carri coperti, condotti da centosedici carrettieri civili guidati da Charles Russell, e da un convoglio di salmerie trasportate a dorso di mulo, composto da duecentocinquanta animali, con ottantasei mulattieri al comando del veterano della frontiera Thomas Moore. Crook si era inoltre assicurato l'aiuto di numerosi ausiliari Corvi e Shoshoni, che avrebbero raggiunto la colonna alcuni giorni dopo la partenza. Seguivano la spedizione cinque corrispondenti di guerra, inviati dai maggiori quotidiani dell'Est e dell'Ovest per raccontare quella che doveva essere l`ultima grande guerra indiana.

L'avvistamento

All'alba del 29 maggio la colonna mosse da Fort Fetterman, imboccò la vecchia pista Bozeman in direzione delle rovine di Fort Reno e il 4 giugno pose il campo alla foce del torrente Praire Dog, affluente del Tongue. Le truppe rimasero ferme in quel luogo sino all'11 giugno. Fu un errore, perché il 7 un gruppo di cacciatori Cheyenne, tra cui Gambe di Legno, avvistò il campo dei soldati. La sera del 14 il generale Crook decise che era venuto il tempo dell'azione. Il 6, verso le cinque di mattina, l'esercito mosse lungo il corso del Rosebud. Le truppe discesero il torrente Goose per quasi cinquanta chilometri e posero il campo nei pressi delle sorgenti del Rosebud. ll villaggio indiano si trovava lungo il Torrente della Cenere, un affluente del Little Big Horn, e i suoi capi furono costantemente informati della posizione dei soldati. Il 16 giugno il consiglio decise che un forte gruppo sarebbe uscito incontro ai bianchi. La forza combattente ammontava a circa ottocento guerrieri, contando anche alcuni Cheyenne accampati più lontano sul Rosebud, e di essa circa settecento uomini mossero contro Crook. Erano presenti Toro Seduto e Cavallo Pazzo, anche se l'Hunkpapa non poté prendere parte direttamente alla lotta perché ancora debilitato dalla grande danza del sole di alcuni giorni prima, nel corso della quale aveva offerto come sacrificio alcune decine di pezzi di carne delle sue braccia. Il capo di guerra dei Cheyenne era Uomo Bianco Zoppo. CavalloPazzo raccomandò ai guerrieri di evitare inutili eroismi nell'imminente battaglia. Durante l'avvicinamento i guerrieri marciarono divisi secondo le tribù e le società militari di appartenenza. Nella notte tra il 16 e il 17 giugno il cerchio indiano si strinse intorno ai soldati. Alle tre del mattino del 17 le truppe mossero il campo di alcune miglia lungo il fiume Rosebud e una parte della cavalleria attraversò il corso d'acqua, attestandosi in una stretta valle accidentata. Crook scelse una pessima posizione per accettare battaglia, con le truppe divise dal fiume e impacciate dal terreno poco favorevole per l`utilizzo della cavalleria, troppo esposta in avanti e su un suolo scosceso e accidentato.

Lo scontro

Gli indiani attaccarono alle prime luci dell'alba, assalendo i Corvi, gli Shoshoni e le pattuglie avanzate della fanteria, dal versante nord delle colline. In breve tempo soverchiarono il nemico, che dopo venti minuti di scontri ripiegò verso il campo di Crook, riportando indietro i feriti. In questa scaramuccia avvenne il famoso episodio del figlio di Nuvola Rossa. il figlio diciottenne del capo Oglala, Nuvola Rossa Jack, aveva trascorso l'adolescenza presso le agenzie e non aveva nessuna esperienza di guerra. Senza averne il diritto, indossava il lungo copricapo di piume del padre con decine di penne d'aquila. Durante il primo attacco i Corvi gli uccisero il cavallo e Jack non rimase lì accanto a togliergli la cavezza lentamente, come avrebbe dovuto, per dimostrare calma e coraggio sotto il fuoco nemico, ma fuggì a precipizio. I Corvi lo inseguirono e ridendo gli strapparono il casco di piume del padre e gli rubarono il Winchester, umiliandolo e segnando colpo. Alla fine, però, i guerrieri di Cavallo Pazzo intervennero in sua difesa, lentamente, per dare tempo al nemico di infliggergli una severa lezione, ma salvandolo da guai maggiori. Il campo di battaglia fu sepolto sotto una coltre di polvere e di fumo prodotto dai fucili. La tattica degli indiani fu relativamente semplice: attaccare il nemico ovunque fosse, senza dargli tregua, approfittando dei momenti in cui i soldati manovravano e smettevano di sparare. ln questo modo, tenendosi sempre in movimento con i loro cavalli da guerra, gli indiani sembravano molti di più. Verso metà mattina, approfittando di una falla nello schieramento nemico, prodottasi lungo il margine di una stretta valle, i Cheyenne di Antilope Bianca cercarono di infiltrarsi tra i soldati, ma questi ultimi, avvertiti dai Corvi, respinsero l'attacco indiano con ripetute cariche. La battaglia allora si estese per tutta la valle, assumendo i connotati di una mischia confusa. Fu durante uno di questi momenti che un capo di guerra Cheyenne, Arriva in Vista, cadde a terra alla mercé degli esploratori nemici. Con un grido di esultanza i Corvi si prepararono a finirlo, ma improvvisamente dalle schiere indiane comparve a cavallo di un veloce pony Donna della Pista del Bisonte, la sorella del capo, che con coraggio si interpose tra il fratello e i nemici, portandolo in salvo in un turbinare di pallottole. Da allora la battaglia del Rosebud fu chiamata dai Cheyenne Kse e sewo istaniwe itatane, «Dove la ragazza salvo suo fratello». Con il tenente colonnello Royall pericolosamente esposto verso ovest e in piena ritirata gli indiani di Crook combatterono magnificamente e salvarono diversi soldati da morte certa. Le compagnie di Royall si ritirarono lentamente, ma gruppi di guerrieri si infiltravano tra i soldati, approfittando di ogni loro esitazione. La compagnia L del 3° Cavalleria fu circondata da un nugolo di indiani e quasi distrutta. Verso mezzogiorno la battaglia si placò, perche molti pellerossa si ritirarono al riparo delle colline per far riposare i cavalli. Crook approfitto della breve pausa e ordinò a due battaglioni di cavalleria al comando del colonnello Mills di attraversare il Rosebud e dirigersi verso nord in direzione del villaggio indiano che credeva vicino. Mills portò il suo reparto all'imboccatura di una lunga e stretta fenditura del terreno, con le pendici ricoperte da bassi cespugli. Gli esploratori gli consigliarono prudenza, perché temevano un'imboscata dei Sioux. Mentre Mills si inoltrava lungo la gola, gli indiani attaccarono nuovamente Crook, che alle 12.30 inviò un messaggio a Mills con l'ordine di tornare indietro per appoggiare il maggiore Chambers in difficoltà sotto il fuoco nemico. Mills operò una lunga conversione a sinistra e dopo una marcia di circa mezz'ora giunse alle spalle del nemico, che, esaurite le munizioni, si ritirò, portando via i feriti e la maggior parte dei caduti. La battaglia del Rosebud era finita. I soldati seppellirono i commilitoni in una fossa comune e presero la via del ritorno. Il 19 giugno la colonna di Crook pose il campo sul torrente Goose, dove si poté finalmente somministrare ai feriti le prime cure appropriate.

Un bilancio della battaglia

Nel suo rapporto al generale Philip Henry Sheridan, Crook scrisse che le truppe avevano avuto dieci morti, compreso uno scout indiano, e ventuno feriti, ma altre fonti indicano una cifra di ventotto morti e cinquantasei feriti. È difficile stabilire le perdite indiane. I Corvi e gli Shoshoni mostrarono a Crook tredici scalpi presi ai nemici. Gambe di Legno riferì che mori un solo Cheyenne e che i Lakota ebbero invece una ventina di caduti e diversi feriti. Cavallo Pazzo riferì in seguito che avevano avuto trentanove morti e sessantatré feriti, una cifra plausibile, dato lo svolgimento cruento che aveva avuto lo scontro. La battaglia del Rosebud costituì una grave sconfitta per l'esercito americano, non solo tatticamente ma anche strategicamente, e Crook ne fu il principale responsabile. l Lakota e i Cheyenne si dimostrarono più abili rispetto alla cavalleria americana, sia durante lo scontro in campo aperto, muovendosi con una grande rapidità e coordinazione, sia sul terreno accidentato. Diedero prova anche, fatto poco usuale, di un'ottima disciplina e, anche se non mancarono episodi di scontri individuali per contare i colpi rituali, la maggior parte dei guerrieri combatté per uccidere il nemico. Il merito di questo comportamento fu di Cavallo Pazzo, il quale con una presenza instancabile e il suo grande ascendente sui guerrieri seppe tenere in pugno una considerevole massa di combattenti, evitando che si disperdessero in combattimenti di dubbia efficacia. Contro soldati bianchi bene armati e riforniti di munizioni illimitate, in almeno un'occasione riuscì a raggruppare i guerrieri in una formazione compatta, guidandoli in una carica vittoriosa. Gli unici che dimostrarono di essere all'altezza dei Teton e dei Cheyenne furono i volontari indiani. Se Crook non li avesse avuti con sé, le sue perdite sarebbero state molto più gravi. I soldati, invece, dimostrarono una scarsa disciplina di fuoco e una mira insufficiente. Durante la battaglia consumarono circa venticinquemila colpi di fucile con una percentuale di colpi a segno incredibilmente bassa anche per gli standard dell'epoca. Dal punto di vista strategico la battaglia del Rosebud fu un grave insuccesso per l`esercito e determinò il cattivo esito della campagna di Terry e Custer. ll piano di Crook prevedeva la distruzione dei campi indiani del Powder e del Tongue, ma fallì completamente. La vittoria contro i soldati rese euforici gli indiani e servì enormemente a rinsaldare l'alleanza tra le diverse tribù che volevano resistere all'aggressione del governo americano. Dopo il Rosebud, infatti, molte bande che vivevano presso le agenzie raggiunsero il campo di Toro Seduto, rafforzandolo in vista del decisivo e storico confronto con il 7° Cavalleggeri di Custer.






 
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