Il massacro di Sand Creek - Indiani d'America

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Il massacro di Sand Creek

Testi
29 novembre 1864

Nel settembre del 1864 Caldaia Nera, un importante capo dei Cheyenne meridionali, mandò un'ambasceria a Fort Lyon per rispondere ai bellicosi proclami di guerra del governatore del Colorado John Evans, con i quali si dichiaravano «ostili» quegli indiani che non si fossero messi sotto la protezione dei forti dell'esercito e si autorizzavano i cittadini del territorio a «uccidere tutti gli indiani ostili delle pianure e a prendere i loro beni». I Cheyenne mandarono a dire agli ufficiali americani che loro volevano solo poter cacciare tranquillamente in vista dei mesi invernali.

Contrasti fra pellerossa e americani

Nei mesi precedenti il settembre del 1864 la situazione si era fatta sempre più tesa. Gli indiani avevano risposto con alcune scorrerie alle continue provocazioni degli emigranti e dei coloni che sempre più numerosi giungevano nei territori Cheyenne e a quelle dei soldati della milizia territoriale, che forse colpivano gli indiani per giustificare la loro presenza in quei luoghi ed evitare il trasferimento a est, dove si combatteva la sanguinosa guerra contro la Confederazione sudista. l comandanti militari progettarono ed eseguirono alcune spedizioni nei territori indiani nella tarda primavera e nell'estate del 1864, che non portarono a nessun risultato se non quello di rovinare la caccia estiva al bisonte e inasprire le bande Cheyenne più bellicose. Nonostante tutto, però, la maggior parte degli indiani rimase tranquilla.

Lo spostamento del villaggio di Caldaia Nera

In ottobre un villaggio Arapaho di centotredici tende si presentò al maggiore Edward Wanshear Wynkoop a Fort Lyon e dietro ordine dei soldati, che disarmarono la maggior parte dei guerrieri, si trasferì lungo le rive del Sand Creek, un fiume che scorreva a circa sessantacinque chilometri dal forte. Nei primi di novembre, dopo avere avuto le più ampie rassicurazioni dagli ufficiali americani circa le buone intenzioni dei soldati, anche il capo Caldaia Nera e numerosi suoi seguaci raggiunsero quella località e si accamparono con gli Arapaho, sentendosi finalmente al sicuro. ll villaggio indiano si estendeva lungo un'ansa del fiume ed era composto da numerosi campi separati. Andando da est a ovest vi era il campo del capo Collina di Sabbia, poi veniva quello di Mano Sinistra, capo Arapaho. A fianco vi erano i campi di Caldaia Nera, Orso Solitario e Antilope Bianca. Alla fine dell'ansa del fiume sorgeva il campo di Copricapo di Guerra. A Denver, intanto, il colonello John Chivington, comandante del 3° Cavalleria del Colorado, vedeva con rammarico avvicinarsi la fine della ferma dei suoi soldati, che si sarebbero congedati di lì a poco. ln quei primi giorni di novembre, poi, giunse a Denver il generale Patrick Edward Connor, comandante del distretto militare dello Utah, il quale progettava una campagna di sterminio nelle pianure a est del suo distretto. Temendo che gli venisse sottratta l'occasione di distruggere gli indiani, Chivington pensò allora di attaccare il villaggio di Caldaia Nera nelle vicinanze di Fort Lyon.

Chivington a Fort Lyon

La colonna di Chivington raggiunse Fort Lyon a mezzogiomo del 28 novembre 1864. I soldati della guarnigione rimasero sorpresi nel vedere arrivare quella che si presentava come un'accozzaglia di scarti dell'esercito della frontiera. Dagli ufficiali regolari che li avevano inquadrati gli era stata data appena un'infarinatura di disciplina e, come affermano numerose testimonianze di soldati regolari e di ufficiali, si trattava della peggiore risma di gentaglia mai vista in quel territorio. Quando sentirono i progetti di Chivington, gli ufficiali del forte protestarono energicamente, affermando che gli indiani sul Sand Creek erano pacifici e si trovavano sotto la protezione dell'esercito americano. Chivington rispose che nessuno gli avrebbe impedito di sterminare indiani che uccidevano donne e bambini bianchi. Nel timore poi che qualcuno dal forte potesse avvisare gli indiani, fece circondare la postazione con il comando di sparare su chiunque fosse uscito senza i suoi ordini. Di notte Chivington formò la colonna con il 3° Cavalleria del Colorado, comandato dal colonnello George Shoup, una parte del 1° cavalleria del Colorado al comando del maggiore Scott Anthony e una batteria di quattro obici da montagna. Come scout arruolò il famoso mezzosangue Jim Beckwourth, che aveva vissuto molto tempo tra gli indiani e ora li ripagava portando quell'orda di assassini nel loro territorio.

L'attacco a Sand Creek

In tutto circa settecento uomini mossero da Fort Lyon e dopo alcune ore di lenta cavalcata giunsero nei pressi del villaggio indiano di Sand Creek. Quel giorno vi erano accampate circa ottocento persone con un centinaio di tende. Chivington piombò sul villaggio indiano all'alba, giungendo dal lato ovest, e circondando completamente il campo con un movimento a tenaglia. Innanzitutto, tre compagnie si lanciarono sulla grande mandria di cavalli, che fu dispersa o catturata. Gli indiani vennero colti di sorpresa e, quando videro avanzare i soldati, alcuni capi andarono alla tenda di John Smith, un mercante che si trovava nel villaggio, pregandolo di parlare ai soldati e mostrare loro la bandiera che Wynkoop aveva dato loro alcune settimane prima. Smith andò incontro ai soldati, ma l'inizio di una vivace sparatoria lo fece desistere e ritornò di corsa verso il villaggio. In pochi attimi il campo cadde nella più totale confusione. I soldati, raggiunto il limitare delle tende, le davano alle fiamme e sparavano su tutti quelli che vedevano correre in mezzo al fumo, ai cavalli imbizzarriti e ai fuochi degli incendi. Tra i primi a cadere furono i capi Niwot, « Mancino ››, ferito gravemente, e Antilope Bianca. Gli indiani fuggivano da tutte le parti, la maggior parte a piedi, perché quasi tutti i cavalli erano stati catturati o dispersi. Molte donne e bambini correvano ammassati in un folto gruppo verso nord e una parte di essi con la protezione di qualche guerriero si nascose dentro buche naturali lungo l'argine del fiume. Qui però vennero scovati dai soldati e sterminati a colpi di fucile. I primi a cadere furono una trentina di guerrieri, uccisi a uno a uno dopo una dura resistenza. Poi fu la volta delle donne e dei bambini, colpiti a fucilate come al tiro al bersaglio. Chivington diede l'ordine di non fare prigionieri e le truppe si scatenarono in un massacro indiscrimato che dopo la breve resistenza iniziale duro almeno quattro ore. I soldati inseguivano i fuggitivi ovunque nella vallata e uccidevano tutti quelli che riuscivano a raggiungere. Caldaia Nera riuscì a portarsi in salvo lungo il letto del torrente con la moglie. A un certo punto quest'ultima venne raggiunta da alcuni colpi e cadde da cavallo. Credendola morta, Caldaia Nera la lasciò. In seguito, quando i soldati se ne furono andati, ritornò al fiume per recuperarne il corpo e scoprì che la donna era ancora viva, benché ferita da nove colpi d'arma da fuoco. Molti altri non ebbero la sua fortuna e caddero sotto i colpi dei soldati di Chivington, che cominciarono a scotennare e a fare a pezzi i corpi degli indiani in un'orgia di sangue come mai si vide alla frontiera. I soldati fecero pochi prigionieri, tra i quali il figlio mezzosangue di John Smith, che più tardi fu assassinato, e alcune donne e bambini, che poi vennero portati ed esposti a Denver come trofeo di guerra. Alla commissione d'inchiesta il mercante John Smith riportò che durante il massacro «si vide ogni tipo di scelleratezza sulle vittime cadute. Furono scotennate, le teste spaccate; gli uomini usarono i loro coltelli e sventrarono le donne, schiacciarono la testa dei bambini piccoli con il calcio dei fucili e il cervello schizzava fuori. Tagliarono a pezzi i corpi nel vero senso della parola». Alcuni soldati tagliarono le orecchie, il naso e i testicoli di Antilope Bianca: con questi ultimi fecero una borsa per il tabacco. Un sergente vide il maggiore Hal Sayre scotennare un indiano e un caporale osservò probabilmente lo stesso ufficiale scoprire un bambino ferito in un mucchio di cadaveri, estrarlo ancora vivo e ucciderlo con un colpo di pistola alla testa. ll tenente James Olney notò il tenente Harry Richmond avvicinarsi a un gruppo di prigionieri che alcuni soldati spingevano lontano dal campo di battaglia. Richmond si avvicinò al gruppo e immediatamente «uccise e scotennò le tre donne e i cinque bambini nonostante questi piangessero, urlando forse di essere risparmiati». Il maggiore Anthony vide un bambino nudo, che camminava appena, scappare in mezzo a un gruppo di adulti. Un soldato sparò al bambino ma lo mancò. «Lasciami prendere il figlio di puttana», disse un secondo soldato, ma anche lui lo mancò. Intervenne allora un terzo soldato e, presa meglio la mira, lo colpì uccidendolo. Verso mezzogiorno la maggior parte degli indiani era stata uccisa o era riuscita a fuggire e il massacro terminò. Chivington contò le sue perdite, che furono di nove morti e trentotto feriti. ln seguito affermò trionfalmente di avere ucciso almeno ottocento guerrieri, ma in realtà almeno due terzi dei duecento morti indiani erano donne e bambini. Tra i morti vi furono numerosi capi, tra i quali Lupo Giallo, famoso capo anziano, Antilope Bianca, Acqua Stagnante, Copricapo di Guerra, Corvo Macchiato, Un Occhio, Scudo Giallo, Uomo Orso e Due Cosce. Dopo avere bruciato il villaggio e saccheggiato ogni avere degli indiani, il reparto di Chivington si mise in marcia verso la foce del Sand Creek per attaccare un villaggio Arapaho che si sapeva essere da quelle parti. Gli indiani del campo, però, saputa la sorte di Caldaia Nera, si allontanarono, riuscendo a fuggire indenni.

L'esultanza a Denver

I soldati tornarono così a Fort Lyon e alcuni giorni dopo a Denver, dove il 3° Cavalleria fece una parata trionfale, tra due ali di folla esultante per la bella vittoria, mostrando i sanguinosi trofei presi a Sand Creek. La sera vi fu una grande festa nel teatro locale e vennero esibiti numerosi scalpi di indiani. Non fu mai mostrato, invece, lo scalpo di un uomo bianco che i soldati affermarono di avere preso da una tenda indiana come prova del fatto che gli indiani di Caldaia Nera fossero ostili.



 
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